La romantica leggenda di Capri e Vesuvio nel Golfo di Napoli

Le isole del Golfo di Napoli da sempre regalano ai turisti emozioni e sensazioni uniche grazie ai panorami e ai paesaggi mozzafiato. Acque cristalline, litorali suggestivi circondati da scogliere dove godersi un meritato relax in totale tranquillità. Oltre alle bellezze locali, le isole del Golfo incantano i visitatori provenienti da ogni parte del mondo anche grazie alle storie e alle antiche leggende che popolano queste isole e le rendono ancora più affascinanti.

Cosa scoprirai

  • Capri e Vesuvio: Il Racconto di un Amore tormentato
  • Le altre leggende delle isole del Golfo di Napoli
  • Come raggiungere le isole del Golfo di Napoli

Capri e Vesuvio: Il Racconto di un Amore tormentato

Capri e Vesuvio sono i protagonisti di una delle leggende più conosciute e apprezzate di queste terre e che racconta di un amore impossibile, scopriamola assieme. Ancora una volta il golfo di Napoli fa da cornice ad una leggendaria storia d’amore. I protagonisti sono il nobile Vesuvio e la bellissima fanciulla di nome Capri. Il racconto narra di un nobile signore di nome Vesuvio che s’innamorò perdutamente di una fanciulla di nome Capri.

Lei era bellissima, dai lineamenti delicati e gli occhi marini; lui un nobile cavaliere, pronto ad abbandonare la sua cattiva indole pur di avere in sposa la donna che amava. A causa della rivalità tra le due casate, ai due infelici amanti fu ordinato di rinunciare a quel sentimento che tanto li aveva legati. La ragazza, che non sopportava di vivere senza il suo amato, si gettò tra le onde del mare.

La leggenda narra che dal fondale del Golfo di Napoli nacque per incanto un’isola azzurra e verdeggiante: la bellissima Isola di Capri. Vesuvio, venuto a conoscenza della morte dell’amata, decise di darsi fuoco di fronte al luogo dove lei mise fine alla sua vita e dalle sue ceneri nacque un Vulcano. Nelle sue viscere scorrono lava e lapilli, simboli della sua ira e della sua rabbia per quell’amore spezzato. Ancora oggi il Vesuvio è di fronte alla sua bella Capri, i loro sguardi s’intrecciano, continuando ad amarsi da lontano.

Le altre leggende delle isole del Golfo di Napoli

Il Golfo di Napoli è ricco di miti e di leggende tra cui le principali sono:

  • Fiume Sebeto, il corso d’acqua fantasma di Napoli
  • La leggenda della sirena Parthenope e le origini di Napoli

Fiume Sebeto, il corso d’acqua fantasma di Napoli

Tra i tanti misteri e leggende di Napoli vi è quello del Fiume Sebeto, un corso d’acqua fantasma che si muove nelle viscere di Napoli. Sebeto è un nome mitico che evoca la storia dei primi insediamenti partenopei quando la città di Napoli si sviluppò intorno a tre corsi d’acqua: il Veseri, il Dragone e il Sebeto scomparso misteriosamente.

I primi due sono stati sepolti sotto l’eruzioni del Vesuvio. Si narrano diverse leggende sulla nascita del fiume fantasma, una delle più famose è quella che narra la storia del Dio Vesevo (Vesuvio) e del Dio Sepheitos (Sebeto) i quali si innamorarono entrambi di una sirena di nome Partenope la quale non sapendo chi scegliere tra i due e decise così di uccidersi diventando uno dei faraglioni di Capri.

Il Dio Vesevo invece per la rabbia diventò un vulcano, l’attuale Vesuvio, e il Dio Sepheitos per la disperazione pianse fino a creare un fiume che attraversava la zona di Napoli e dintorni.

La leggenda della sirena Parthenope e le origini di Napoli

La fondazione della città di Napoli, avvenuta per mano dei Greci nel VIII secolo a.C., è legata alla leggenda della sirena Parthenope (dal greco “vergine”). Sono tantissimi i racconti che si tramandano di generazione in generazione che riguardano la sirena Partenope, la ninfa Amalfi o ancora il canto delle sirene di Ulisse.

La leggenda più diffusa e conosciuta racconta la storia di Partenope la vergine, Leucosia la bianca, e Ligea dal suono penetrante. Tre bellissime sirene figlie della Musa della Tragedia Melpomene e del Fiume Archeoo, il corso d’acqua più importante di tutta la Grecia. Su di loro pendeva una terribile maledizione: il rifiuto di un uomo le avrebbe condannate a morte.

Le tre sirene, bellissime e dal fascino senza limiti, abitavano gli scogli a largo della Penisola Sorrentina, un arcipelago un tempo conosciuto come Sirenussai e oggi chiamato “Li Galli”. L’astuto Ulisse escogitò un piano per sottrarsi alla morte e lasciarsi travolgere dall’irresistibile canto delle sirene.

L’eroe di Itaca tappò le orecchie dei compagni con del cerume e si lasciò legare all’albero della nave ordinando che se mai avesse preteso di essere liberato, essi dovevano stringerlo con nodi più stretti. Un affronto che tormentò la sirena Parthenope e le sue compagne al punto da costringerle al suicidio.

Come raggiungere le isole del Golfo di Napoli

Raggiungere le isole del Golfo di Napoli non è mai stato così semplice. I traghetti per Capri partono dai principali porti della Campania, come Napoli, Sorrento, Salerno, Castellammare di Stabia, Amalfi e Positano.

La traversata dura da 30 minuti a circa 2 ore. Ci sono sempre numerose partenze ben distribuite lungo tutto l’arco della giornata per tutto l’anno. I traghetti per Ischia e Procida partono da Napoli e da Pozzuoli, da quest’ultimo porto sono molti i traghetti Pozzuoli – Ischia e Pozzuoli Procida disponibili ogni giorni. La traversata, a seconda del porto di partenza e del porto di arrivo scelto, può durare da 30 minuti a 1 ora circa. Il biglietto Capri andata e ritorno lo trovi al prezzo più basso solo da noi, compara orari e prezzi e acquista subito online.

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