La stravagante Marchesa Casati sull’isola di Capri

La stravagante Marchesa Casati sull’isola di Capri:

Capri è nota in tutto il mondo per il suo mare e per le sue bellezze naturali. È sempre stata un luogo di villeggiatura molto amato dall’élite di tutto il mondo, soprattutto a cavallo tra Ottocento e Novecento. Qui si passavano l’estate nobili, capitani d’impresa, ricchi ereditieri, e non solo. A Capri si erano create anche comunità utopiche di avanguardisti e di mistici. L’Isola richiamava diversi appassionati di occulto e molti personaggi sopra le righe. Tra questi possiamo annoverare anche la Marchesa Casati Stampa.

 

La Marchesa Casati, l’opera d’arte vivente

La Marchesa Casati Stampa nasce a Milano nel 1881 con il nome di Luisa Amman. Appartiene alla ricca borghesia industriale milanese. Il padre di Luisa, Alberto Amman ha fatto grande fortuna con l’industria del cotone e ha fondato l’Associazione Cotoniera Italiana. La sua impresa viene premiata direttamente da Re Umberto I, che gli conferisce il titolo di Conte. Luisa Amman cresce nell’agiatezza e si dedica sin da bambina con grande trasporto alle lettere e alle arti figurative. Si appassiona alla vita di personaggi eccentrici come Ludwig II di Baviera. Crescendo, inizia a vestire in modo sempre più appariscente, valorizzando il suo fisico snello e slanciato. Sposa il marchese Camillo Casati Stampa di Soncino e ottiene il titolo nobiliare del marito. Taglia i capelli e li tinge di rosso. Si copre il volto di biacca e di cipria bianca, si tinge gli occhi di nero, usa gocce di belladonna che le dilatano le pupille. Si circonda di animali esotici rari come leopardi, corvi albini e scimmie. Organizza feste strabilianti nel suo palazzo di Venezia, invitando nobili, imprenditori e artisti di tutto il mondo. Proclama a chiare lettere di voler diventare “un’opera d’arte vivente”. Ama Gabriele D’Annunzio, con il quale avrà una storia d’amore lunga e molto intensa. Diventa mecenate di alcuni dei più importanti pittori del primo Novecento, che la ritraggono nelle opere più avanguardiste: Boldini, Man Ray, Balla, Van Dongen, Martini e molti altri. Per un periodo deciderà di trasferirsi a Capri.

 

La Marchesa Casati a Capri: Villa San Michele

Capri in quel periodo era un’isola sulla quale si tenevano comportamenti molto fuori dagli schemi rispetto ai canoni e alla sensibilità dell’epoca. Per molti versi era difficile scandalizzare gli abitanti di Capri, ma la Marchesa Casati è riuscita anche in questo. Arriva in barca al porto di Capri e si presenta indossando un cappello da astrologo, dal quale pendono veli che le coprono il corpo. Ha il volto truccato da pierrot e diversi campanelli che le pendono alle orecchie. Nelle mani regge una sfera di cristallo. È accompagnata da un domestico di colore che tiene al guinzaglio un leopardo e due levrieri incipriati color malva. Ha con sé delle gabbie che contengono dei pappagalli, un gufo e un boa. È arrivata sull’Isola di Capri con un numero di bauli e di valigie praticamente incalcolabile.

È diretta ad Anacapri, a Villa San Michele, proprietà del medico svedese Axel Munthe. Il medico aveva conosciuto Luisa Casati a Parigi e aveva acconsentito alla richiesta di affittarle il palazzo. Tuttavia, in seguito, spaventato dalla nomea dell’eccentrica ereditiera, aveva ritrattato l’accordo. Ormai però era troppo tardi. La Marchesa era arrivata e voleva restare. L’inquilina si dimostra sin da subito molto problematica per il dottor Munthe. Appena insediata decide di dedicarsi al restyling della villa, portandovi grandi statue e stravolgendo l’arredo delle sale. Tutto diventa bianco e nero, regna il contrasto. All’epoca lo spiritismo era molto di moda tra le élite occidentali. La Marchesa Casati è molto interessata al tema e allestisce una sala per le sedute spiritiche. Al muro inchioda la pelle di una pecora nera.

Iniziano a girare moltissime voci sull’eccentricità della Marchesa e lei non fa altro che alimentarle. Gira per Capri vestita di nero con dei serpenti vivi che le fanno da gioielli. Organizza feste di ogni tipo, si reca a Villa Lysis da Jacques d’Adelsward-Fersen per fumare oppio. Questo stile di vita era ovviamente molto dispendioso. La Marchesa non pagherà mai l’affitto a Munthe, ma lascerà nella sua villa due teste misteriose tsantsa. Gli abitanti di Capri e i curiosi parleranno a lungo di questa eccentrica nobildonna, che con la sua estetica e con le sue stravaganze continua ancora oggi a ispirare stilisti, artisti e musicisti.

 

Photo Credits:
Foto di Sailko per Wikimedia

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